BUM BUM MANDINKA aiuta il Festival PORTA D’ORIENTE

Il BUM BUM MANDINKA, scuola di musica di Pesaro, aiuta la realizzazione del Festival PORTA D’ORIENTE 2023 – Prima Edizione.

I componenti del BUM BUM MANDINKA, appassionati di percussioni e musiche tradizionali dell’Africa Occidentale, dal 2001 organizzano corsi di percussioni (djembe e tamburi bassi) e di balafon, nelle provincie di Rimini e Pesaro-Urbino.

Inizialmente operano a Montecopiolo (sede originaria del gruppo) e Urbino. A partire dal 2009 sono a Pesaro e dal 2019 a Rimini, dove continuano ad operare tuttora, in affliliazione alla A.S.D. TILT.

Inoltre organizzano anche concerti di musiche e percussioni africane in collaborazione con Jabel Kanuteh, suonatore di kora del Gambia e Moumouni Dao, percussionista e suonatore di balafon del Burkina Faso.

Wudangshan Bai Hu aiuta il Festival PORTA D’ORIENTE 2023

La scuola di arti marziali cinesi Wudang Shan Bai Hu, con sede a Pesaro e diretta da Kamala Ananda, aiuta la realizzazione del Festival PORTA D’ORIENTE 2023 – Prima Edizione.

Kamala ANANDA

Kamala Ananda è istruttrice di Qi Gong, Taichi e Kung Fu, Hatha Yoga e Meditazione. Ha sviluppato i suoi studi e le sue pratiche in forma continuativa con il Maestro Fernando Liuzzi Vasudeva della Scuola Wudang Shan di Granada (Spagna), dall’anno 2008 al 2022. Sebbene la sua pratica nelle arti marziali ha avuto inizio nell’anno 2000 è nella Scuola Wudang Shan dove si è formata nella pratica degli stili di Kung Fu tradizionale di Chang Chuan e Wudang.

Durante la sua formazione ha approfondito la pratica di diverse serie di qigong della tradizione buddista e taoista, accompagnate dal profondo studio della filosofia taoista e della medicina tradizionale cinese. Inoltre durante questi anni ha appreso gli stili di taichi della tradizione Yang e Wudang, incluendo diverse forme con o senza armi.

Nella Scuola Wudang Shan ha inoltre imparato lo Yoga tradizionale, arricchito dall’estenso bagaglio del Maestro Fernando Liuzzi, che l’ha iniziata nelle pratiche meditative e spirituali. Nel suo percorso ha avuto opportunità di viaggiare in Cina e in India, dove ha avuto contatto con diversi maestri nei luoghi più emblematici della tradizione, come i sacri templi delle montagne di Shaolin e Wudang e nel Nord dell’India (Rishikesh, Vrindavan, Khajuraho e Varanasi).

Le sculture di Macio al FPDO

Le sculture di Macio al FPDO

“La sua arte era magica. Da un pezzo di ciocco di legno, trovato nei campi mentre pascolava le sue “sorelle”, sapeva tirarne fuori una creatura che esprimeva tutto il “suo ” essere, perchè nelle sue creazioni si possono sentire tutte le sue emozioni, i suoi sogni, le sue tristezze, le sue gioie. Ed ognuna di esse è piena della sua magia. Chi lo ha conosciuto e ora ammira queste opere, riconosce in loro i momenti della sua vita : un’anima come poche.
Milena Masetti

Una piccola scelta di sculture in legno realizzate da Massimo “Macio” Masetti che saranno in mostra durante il Festival PORTA D’ORIENTE.

Sottoscrizione per il Festival PORTA D’ORIENTE

FESTIVAL PORTA D’ORIENTE 2023 – SOTTOSCRIZIONE
Sono onorato di partecipare come Direttore Artistico al FESTIVAL PORTA D’ORIENTE e come musicista/operatore; si svolgerà il 17 e 18 giugno 2023 a Mombaroccio. Non abbiamo ricevuto finanziamenti pubblici, ma con il vostro aiuto lo realizzeremo comunque.
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Ce la stiamo mettendo tutta! Vi chiedo di dare una occhiata alla SOTTOSCRIZIONE per contribuire anche con quanto potete.

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Qualche idea e motivazione

Come è nata questa Prima Edizione del FESTIVAL PORTA D’ORIENTE 2023 forse sarà argomento di approfondimento in altre occasioni. E’ un Festival complesso, per la gestione di differenti proposte, operatori, esigenze, responsabilità, burocrazia, organizzazione in vari settori. Insomma, è una iniziativa molto impegnativa. Ma da uno sforzo iniziale di pochi, è da gennaio 2023 che ci stiamo lavorando, da una visione solitaria, sempre più sta diventando una partecipazione corale, dove si sente l’interesse e la gioia di essere presenti, di far parte di questa famiglia, di questo organismo, il Festival. Quello che gli operatori ci stanno portando, con le loro forze, osservo che stanno colmando il contenitore, riempiendolo di energie, buone, solari, fresche. Siamo certi che tutto questo passerà e verrà recepito dal pubblico partecipante.

IL PERCORSO DI CREAZIONE

Introduzione
Le Marche devono il loro nome al fatto che, per vicende storiche e per sua conformazione orografica, nel periodo del Sacro Romano Impero, era una regione geografica con una presenza di MARK, zone di confine, punti di passaggio da uno stato territoriale all’altro, molto numeroso. La regione si chiama così perché segnava uno dei confini del Sacro Romano Impero. Ed in particolare Carlo Magno e i successivi imperatori affidarono ai marchesi vari feudi, i marchesati, tra cui anche la Marca di Fermo, la Marca di Camerino, la Marca Anconitana. Questo spiega anche perché la Regione Marche porta un nome al plurale.

Le motivazioni
Questo concetto di zona di confine, di punto di separazione ma anche di passaggio, ci fornisce lo spunto, con il FESTIVAL PORTA D’ORIENTE, di rappresentare un grande evento in maniera corrispondente e traslata, accogliendo argomenti correlati e spesso provenienti, ma non solo, dall’Est del Mondo. Ed in questo contesto e con questa motivazione, ovvero una porta che metta in comunicazione mondi diversi fra di loro, come un passaggio di stato dal materiale a quello spirituale, tra il conosciuto e lo sconosciuto, tra l’usuale ed il diverso, tra l’Occidente e l’Oriente, che ci apprestiamo all’organizzazione del FESTIVAL PORTA D’ORIENTE.

Il luogo
La scelta della suggestiva collocazione del FESTIVAL PORTA D’ORIENTE, nel borgo di Mombaroccio, con la sua bella porta principale di accesso al centro storico e all’abitato protetto entro le mura, che in questo contesto può rappresentare l’accesso all’anima, a differenti mondi interiori ed esteriori, e l’abbraccio affettuoso delle mura di chiunque vi entri, ci indica la via e ci suggerisce l’entrata in contatto con mondi sconosciuti, che i nostri sistemi e modi di vivere quotidiani, assorti come siamo dall’idea che la vita sia dedicata alla produzione, al lavoro, al guadagno, spesso ci distolgono dal frequentare.
Per Mombaroccio sarà un’altra occasione di estrema visibilità, sia nel contesto vicinale e regionale, che di quello nazionale e anche più a distanza. Saranno attivate svariate modalità di promozione che faranno pubblicità all’evento.

Il confronto
Un tempo remoto la conoscenza di mondi molto lontani geograficamente, e quindi delle loro culture, dei loro saperi, di mondi lontani interiori, era territorio quasi esclusivo dei grandi viaggiatori e ricercatori, sia quelli fisici che spirituali, e spesso era etichettato come esotico ed esoterico, ed era perlopiù ignorato dalla grande popolazione, se non come influenze culturali che pian piano, molto lentamente, potevano entrare nell’uso comune. Oggi, le cose sono cambiate e molto, la comunicazione e connessione globale, grazie ad internet, la velocità nell’entrare in contatto a distanza con realtà molto lontane dalle proprie, i commerci e gli spostamenti migratori delle popolazioni, ci consentono una fruizione ed ampia scelta di confronto, qualche volta dettate da mode effimere e superficiali o anche distorte.

Maurizio Puxeddu (Direttore Artistico)

Tam tam per il Festival PORTA D’ORIENTE

15 aprile 2023
Sto pensando di realizzare dei tam tam, con alcuni tronchi di MULINO TERRA MADRE, da posizionare in quattro punti nel borgo medievale di Mombaroccio, in occasione del Festival PORTA D’ORIENTE (17 e 18 giugno 2023).
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Dei tam tam per parlarsi a distanza, invece che con i cellulari 😊
Che dite? E’ un’idea folle?
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P.S. Gli alberi nelle foto si sono abbattuti da soli o sono stati segati perchè secchi (e pericolosi) o perchè il loro peso gravava sul greppo e stava rovinando con fenditure la strada asfaltata provinciale.
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Tronchi disponibili presso MULINO TERRA MADRE
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Prova di scortecciamento su tronco piccolo di legno d’acacia
Prova di scortecciamento su tronco grande di legno d’acacia